Negli articoli precedenti abbiamo visto come riconoscere un pappagallo malato, osservando la cloaca, il suo comportamenti ed altri aspetti che potrebbero farci capire se il pappagallo non gode di buona salute, in questo articolo vedremo come trattare un animale appena acquistato, per intengrarlo nel nostro allevamento. Come sappiamo le malattie che colpiscono i nostri pappagalli spesso sono molto infettive e riescono a diffondersi con una facilità assoluta, pertanto è bene prestare molta attenzione agi esemplari che vengono introdotti dall’esterno nel nostro allevamento, a contatto con gli animali già presenti. Infatti molti animali sono portatori sani di malattie, o riescono a camuffare molto bene infezioni o virus presenti, vediamo quindi, come eseguire un periodo di quarantena dei nuovi arrivi in modo da tenerli sotto osservazione e capire se sono soggetti malati o sani.
LA QUARANTENA DEI NUOVI SOGGETTI:
I pappagalli appena acquistati devono essere tenuti separati dal resto del gruppo, nel mio allevamento ho predisposto delle gabbie in un altro edificio ( due gabbie da 65 ) appese alla parete, senza cassetto di fondo ( c’è la griglia al posto del cassetto, spiegherò dopo il perché, e con i posatoi in legno perché alcuni parassiti sui posatoi in legno, fanno più fatica ad attaccare ), dove alloggio i nuovi arrivati e gli esemplari che si ammalano o che danno segni di salute precaria.
Adesso voglio elencarvi qualche regola, che può sembrare banale ma è ottima per evitare il contagio e per assicurarsi dello stato generale del pappagallo.
Prima di inserire i soggetti nelle gabbie predisposte alla quarantena, mi assicuro che siano in buona salute generale, tastando il petto ( per sentire se sono eccessivamente magri e quindi agire di conseguenza con integratori o con la sverminazione ) ed osservando attentamente il piumaggio ( per vedere se ci sono zone con assenza di piumaggio, ferite o piume mangiate dai parassiti ), la prima azione da fare è un trattamento antiparassitario che può esser fatto con prodotti come olio di neem per uso ornitologico, neo foractyl o altri antiparassitari per prevenire piccoli parassiti, oppure una goccia di frontline combo dietro la nuca per togliersi ogni dubbio.
Una volta ingabbiati i soggetti, bisogna stare attenti quando laviamo le mangiatoie ed i beverini dei pappagalli, evitiamo di lavarle insieme a quelle degli esemplari in quarantena, utilizziamo sempre un buon disinfettante per la gabbia e le mangiatoie come il lisoformio o la varechina diluita. Quando veniamo a contatto con gli animali in quarantena, evitiamo poi di toccare gli animali del nostro allevamento. Le gabbie che utilizzo per la quarantena non hanno il fondo, hanno una griglia inferiore, quindi le feci vengono “scaricate” direttamente a terra essendo le gabbie appese al muro, quindi gli escrementi non rimangono all’interno della gabbia, questo per evitare che gli animali vengano a contatto con le feci o con cibo caduto a terra e venuto a contatto con le stesse. Inoltre, affinché la quarantena sia efficace, bisogna pulire accuratamente la gabbia e lo sporco residuo, con disinfettanti appositi.
Il periodo di quarantena dura generalmente un mese, se entro quel lasso di tempo, notiamo che gli animali non danno segni di malattia, e sembrano in buono stato, possono essere messi con gli altri. Prima di essere messi insieme agli altri, tuttavia, si consiglia una visita veterinaria che attesti il reale stato di salute del pappagallo, magari con test sulle principali malattie virali più pericolose ( PBFD, POLYOMAVIRUS ).
Le regole sopra elencate, si riferiscono anche agli animali che vengono acquistati da negozi ed allevamenti, da animali che hanno partecipato o sono stati acquistati a mostre o fiere, e ad animali che sembrano visibilmente ammalati all’interno dell’allevamento. Tuttavia il consiglio è sempre quello di valutare molti fattori anche PRIMA DELL’ACQUISTO, ovvero rivolgersi ad allevatori ed allevamenti fidati, che sappiano fornire delle garanzie sugli animali, in particolar modo su pappagalli di grande taglia, e che rimangano a vostra disposizione per seguire il pappagallo anche dopo l’acquisto con consigli e per chiarire i vostri eventuali dubbi sull’allevamento. Per animali come Cenerini, Ara, Amazzoni e simili bisogna assicurarsi che il volatile, o almeno i genitori siano stati controllati ed esenti dalle patologie più pericolose e virali. Per quanto riguarda pappagalli di piccola taglia, è bene notare se sono vivaci o spenti, se hanno la cloaca sporca, e tastare il petto, se lo sterno è ben visibile è preferibile scartare subito il soggetto, o acquistarlo e recarsi immediatamente da un veterinario aviario.
PREVENZIONE DA AGENTI ESTERNI:
Un grande pericolo per il contagio viene anche dall’esterno. Infatti sia gli esemplari messi in quarantena, che quelli presenti nel nostro allevamento, non devono assolutamente venire a contatto con animali come i ratti ( nel mio allevamento ho inserito delle stazioni di avvelenamento per i ratti, animali estremamente pericolosi per i nostri amici pennuti ) ed insetti pericolosi. Anche noi allevatori dobbiamo prendere ogni precauzione per non fungere da veicolo visitando altri allevamenti o negozi, soprattutto nei periodi più sensibili come quelli riproduttivi.
Assicuriamo sempre, sia per gli animali in quarantena, che per quelli che possediamo, un buon ricambio di aria giornaliero, infatti molti virus si propagano proprio per questo motivo: una cattiva areazione dell’ambiente che facilita il contagio.
Per riassumere l’argomento, possiamo dire che OGNI PAPPAGALLINO/UCCELLO ESOTICO che proviene da un ambiente esterno, VA TENUTO IN QUARANTENA. Può sembrar banale, può sembrare eccessivo, ma la quarantena serve per evitare la diffusione di malattie che potrebbero essere fatali, e ci serve per osservare l’evoluzione del nuovo soggetto nei giorni, perché i pappagalli sanno camuffare molto bene le malattie!! Per una quarantena efficace, è bene effettuare analisi da un veterinario, che tolgono davvero ogni dubbio.
Grazie a tutti per aver letto questo articolo!
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