La Coccidiosi: Prevenzione e Cure

Parliamo di una malattia molto comune negli allevamenti professionali ed amatoriali, che colpisce indistintamente pappagalli ed uccelli esotici. Molto temuta ed aggressiva, ovvero la Coccidiosi.

Cosa è la Coccidiosi?

Innanzitutto cosa è la Coccidiosi? E’ la malattia causata dai Coccidi che sono dei parassiti “Protozoi” solitamente ingeriti tramite acqua o alimenti contaminati o presi stando a contatto con le feci infette di altri volatili. Essi provocano forti infiammazioni del tratto intestinale, dove il parassita si riproduce penetrando nelle cellule, causando danni al tratto gastro-intestinale ed espulsi tramite le feci, causando nuovi focolai.

Sintomi della Coccidiosi

I sintomi possono essere enteriti, feci molto liquide e con presenza di sangue in specie come i canarini, ventre gonfio, esemplare apatico che si isola dagli altri, perdita di peso con sterno molto visibile (petto a lama di coltello), mancanza di appetito.  Molti uccelli hanno già i Coccidi nel loro sistema, ma non hanno alcun sintomo perchè entro certi limiti e in buona efficienza del sistema immunitario non sono un problema, ma in caso di stress, mancanza di pulizia della gabbia e dei fondi, sovraffollamento nelle gabbie, cambi bruschi di alimentazione, di luogo o di temperatura, ovvero le cause più comuni per il quale può “scoppiare” la coccidiosi, questi parassiti possono prendere il sopravvento aumentando e determinando i sintomi sopra descritti.

Come prevenire la coccidiosi?

Preveniamo la Coccidiosi con una scrupolosa igiene delle gabbie e dei fondi, da pulire con prodotti appositi ed almeno ogni 2/3 giorni e si raccomanda di seguire le scrupolose regole di quarantena ogni volta che si inserisce un nuovo soggetto in casa o in allevamento. Possiamo prevenirla inoltre, evitando sovraffollamenti delle gabbie, acquistando mangimi di buona qualità, ed evitando di far entrare fauna autoctona nei locali di allevamento (la fauna autoctona potrebbe essere contagiosa). Esistono in commercio delle lettiere con coccidiostatico da poter cospargere sul fondo delle gabbie. Alcuni allevatori sostengono che con aceto di mele nel dosaggio di 3/5 ml x litro di acqua, per 2/4 giorni a settimana riescono a tenere sotto controllo i coccidi, acidificando l’acqua. Tuttavia, non esiste nessuno studio scientifico che analizzi l’efficacia dell’aceto di mele in questi casi, ne ho parlato in questo articolo che puoi leggere cliccando qui.

Mentre, un prodotto molto valido è il Foniopaddy, un piccolo seme di colore rosso-brunastro. Una ricerca durata ben 3 anni ha dimostrato che il seme di Foniopaddy può ridurre drasticamente la coccidiosi, funzionando sia a scopo preventivo che curativo. Questo seme, molto costoso, può fare dei piccoli miracoli negli allevamenti, e va somministrato in piccole quantità, nelle linguette porta-medicinali. L’etichetta sulla confezione si presenta così:

coccidiosi canarini

La coccidiosi è contagiosa, se noti un pappagallo o uccello che potrebbe avere dei sintomi simili a quelli descritti sopra, isolalo dal resto degli animali e disinfetta subito i fondi e le griglie delle gabbie per evitare che altri animali vengano a contatto con le sue feci infettandosi.

Come si cura la coccidiosi?

La cura farmaceutica si effettua con Sulfamidici, a volte combinati con altri farmaci, metronidazolo o clortetraciclina cloridrato a cui si associa una terapia collaterale con soluzioni nutritive, reidratanti, ecc. E’ bene isolare immediatamente il soggetto che presenta i sintomi che abbiamo citato, e portarlo dal veterinario per un esame approfondito poiché i coccidi sono invisibili a occhio nudo, e  l’unico modo per diagnosticarli è eseguire un esame microscopico delle feci, un tipo di test molto importante in ogni caso di diarrea per determinare con precisione se si tratta di Coccidiosi. Negli allevamenti di pappagalli e piccoli avicoli solitamente viene usato il Coccidiol o SDS della Chemifarma reperibili facilmente nei negozi specializzati.

Disclaimer: questo articolo non sostituisce in nessun modo il confronto con il vostro veterinario di fiducia. In caso di dubbi, rivolgetevi sempre ad un esperto per il bene dei vostri pappagalli.

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