La Psittacosi è una delle poche malattie che i nostri pappagalli possono trasmetterci. E’ considerata “rara” ma, a differenza di quanto si pensi è molto frequente in molte speci, ed è “facile” incontrare portatori sani ed esemplari infetti. Può essere guarita totalmente dopo una cura antibiotica,
Questo temibile virus è chiamato così proprio perchè colpisce in primis gli appartenenti alla famiglia degli Psittacidi, ma da non escludere altre razze come volatili comuni, animali da cortile ed alcuni mammiferi.
TRASMISSIONE DEL BATTERIO: il virus si trasmette all’uomo tramite inalazione o contatto con feci, soprattutto durante la fase di pulizia delle gabbie dove vengono inalate particelle di feci polverizzate sulle griglie o sul fondo. Può essere trasmessa anche con il contatto con l’uccello malato ( ad esempio quando si danno i baci al volatile nel caso di pappagalli ammaestrati ), o tramite le secrezioni dello stesso ( lacrime, muco, feci appena fatte ecc.. )
Per Psittacosi intendiamo quando il pappagallo infetta l’uomo, mentre si dice Ornitosi il processo inverso quando l’uomo riesce ad infettare altri volatili.
LA PSITTACOSI NEI VOLATILI: il periodo di incubazione varia dai 3 giorni a diverse settimane dopo aver contratto il virus da un esemplare malato o portatore sano. Può manifestarsi con una semplice congiuntivite, scolo nasale e starnuti, per poi evolversi in diarrea, tremori, polmonite e stato febbrile, il pappagallo sarà indebolito e risulterà arruffato e isolato. Se non curato il prima possibile, questa malattia lo porterà alla morte.
LA PSITTACOSI NELL’UOMO: si manifesta da 1 a 2 settimane dopo il contagio, con febbre alta, mal di testa, vertigini, tremori e dolori muscolari, dolore alla milza , tosse e polmonite. La malattia è stata considerata mortale fino a tempo fa, ma oggi con le tecniche moderne siamo passati da una mortalità nell’uomo dal 15-20% a meno dell’ 1% con i trattamenti specifici.
DIAGNOSI E CURE: è difficile scovare questo batterio perchè essendo intracellulare, si nasconde nelle cellule del nostro organismo ed esce ad “intermittenza” quindi non è visibile sempre. Non esiste un unico test quindi, che sveli subito la presenza del virus, e purtroppo non esiste un vaccino per l’uomo e per il volatile che ci tenga al sicuro da questo parassita. Tuttavia una visita medica/veterinaria con analisi approfondite ripetute più volte durante la settimana, può riuscire a “pizzicare” questo virus, per poi essere curato con una lunga cura antibiotica per l’uomo, ed anche per il pappagallo. Dopo la cura, è bene ritestare il soggetto.
CONSIGLI UTILI: è bene non acquistare soggetti da fiere, dove vengono stressati e sono a contatto con esemplari provenienti da varie parti ( anche estero e da allevatori poco seri ) meglio rivolgersi a degli allevatori e visionare prima i soggetti e l’allevamento, oltre a tenere sempre un igiene impeccabile in casa, ed evitare che altri animali dall’esterno ( piccioni, passeri ecc ecc.. ) vengano a contatto con il nostro pappagallo.
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